Ritengo che nel periodo che intercorre tra la nascita e l'adolescenza, l'osteopatia possa offrire un prezioso contributo allo sviluppo armonioso di ogni essere umano.
La conoscenza dettagliata dell’anatomia umana, della fisiologia e dei processi patologici, oltre ad una profonda conoscenza dei metodi clinici classici e tradizionali, permette all’osteopata di trattare i pazienti, anche bambini, promuovendo i meccanismi di auto-guarigione del proprio corpo.
La terapia osteopatica si avvale di palpazioni e manipolazioni mirate che si adattano a tutte le fasce d’età, dai neonati alle persone anziane, dalle donne in gravidanza agli sportivi. Le diverse tecniche utilizzate fanno sì che si possa agire sulla totalità dei pazienti, andando ad individuare e trattare eventuali disfunzioni.
Osteopatia PediatricaGrazie alla passione per la moto conosco le problematiche che possono avere i centauri. Nella mia vita professionale ho trattato molti casi di motociclisti che si sono affidati alla mia esperienza e che hanno risolto grazie ai miei metodi di trattamento.
TGCOM24 ha deciso di raccontare in un intervista la mia passione per le due ruote e la mia capacità lavorativa in questo settore. Ho avuto questa opportunità e sono felice di condividerla con voi.
Essenziale è lo studio delle cause, dei sintomi e del percorso corativo prima di intervenire.
L'esperienza e la professionalità permettono di svolgere al meglio la manipolazione.
Dopo il trattamento avviene il controllo e la verifica dei lavoro effettuato e lo stato del paziente.
Per mantenere il benessero psico-fisico si ricorre ala fase di conservazione dello stato acquisito.
L’Osteopatia è una forma di valutazione globale e di trattamento manuale del corpo umano, complementare alla medicina classica: infatti valuta l’ individuo nel suo complesso e non si accontenta di risolvere il sintomo, ma va alla ricerca della causa di ogni sofferenza che può trovare la sua localizzazione anche in un’ altra zona corporea rispetto a quella del dolore.
Il corpo umano costituisce un’ unità funzionale in cui i singoli apparati si fondono: una postura scorretta, le sequele cliniche meccaniche di un evento morboso o di un trauma, generano spesso una riduzione di mobilità di una o più strutture corporee, divenendo così responsabili di un aggravio funzionale per l’ organismo. La restrizione dei movimenti influenza la naturale fisiologia dei tessuti, provocando spesso danni significativi; l’ organismo risponde con adattamenti compensatori che, nel tempo, possono predisporre l’ insorgenza di dolore o di vere e proprie sindromi funzionali invalidanti.
L’ intervento dell’ osteopata mira a riequilibrare manualmente la struttura e quindi la funzione di tutti i tessuti individuando, per quanto possibile, le restrizioni di movimento segmentario e , di conseguenza, complessivo: il grado di mobilità recuperato si traduce così in uno stimolo riorganizzativo per i tessuti verso il raggiungimento del benessere globale. Tutti possono beneficiare del trattamento osteopatico e non ci sono limiti di età, dal neonato all’ anziano, alla donna in gravidanza.
Per la prima visita è consigliabile presentarsi muniti di RM (risonanza magnetica), TAC, radiografie o altri esami per una migliore valutazione della sintomatologia.
Lombalgie, Cervicalgie e Dorsalgie - Ernie discali e protrusioni discali con conseguenti brachialgie o sciatalgie
Esiti di colpi di frusta
Cefalea (mal di testa), emicrania, vertigini - Dolori e disturbi dell’ATM (Articolazione Temporo Mandibolare)
Periartrite della spalla - Epicondilite - Sindrome del tunnel carpale
Esiti di infortuni sportivi (pubalgia, tendiniti, distorsioni alla caviglia, ecc.)
Disturbi digestivi e intestinali (dovuti a reflusso, ernia jatale, stipsi…)
Problematiche della gravidanza (lombalgia, formicolii agli arti, dolori post-parto)
Plagiocefalia e torcicollo miogeno (rotazione del capo prevalente da un lato)
Reflusso, stipsi e disturbi del sonno
Dolori del rachide (cervicalgie e lombalgie)
Atteggiamenti scoliotici e scoliosi idiopatiche
È da sottolineare come la raccolta delle informazioni inerenti la storia funzionale e clinica del paziente non miri ad una conclusione diagnostica, di naturale pertinenza medica, bensì all’ esclusione di aspetti patologici che costituiscano controindicazione al trattamento osteopatico.
“... pensare prima di agire, ragionare e indagare la causa di tutti i casi prima di trattarli, perché dalla capacità di individuare la causa dipende il successo nell’alleviare le sofferenze e curare l’ammalato...”